Il progetto è una collaborazione tra Amsterdam University of Applied Science, Amsterdam Impact, Fawaka Entrepreneurship School e 6 partner internazionali di 4 paesi diversi e mira a costruire un framework di competenze e relativo toolkit per insegnanti in materia di Educazione all’imprenditorialità orientata alla generazione di impatto positivo.
Siamo alle soglie della terza annualità di questo progetto internazionale, e, come ogni gruppo di lavoro che crede nel valore dello scambio in presenza, ci siamo trovati a Merida, Spagna, con tutti i nostri partner per una settimana di intensa co-creazione, una settimana che non dimenticheremo e su cui continueremo a edificare.
Così come durante i nostri percorsi educativi, oltre alla sostenibilità ambientale, facilitiamo la comprensione e applicazione di concetti di sostenibilità sociale quali l’inclusione, il gruppo di lavoro internazionale è stato esempio di un team integrato, dove background e competenze diverse si sono rilevate una perfetta combinazione e una complementarità di grande valore. E non solo. Se quando entriamo in classe con gli studenti cerchiamo di creare un clima favorevole all’attivazione di competenze e alla crescita, qui, tutti adulti, ci siamo trovati naturalmente e spontaneamente a vivere quella che alcuni studiosi chiamano Effervescenza Collettiva.

In questo contesto, tutto il team IDEEC aveva un obiettivo ben chiaro per la nostra settimana insieme: testare in un’aula spagnola una attività del toolkit che stiamo costruendo, insieme alla metodologia di misurazione di impatto che stiamo finalizzando in modo che sia immediata, facile e utile.
Così il team IDEEC ha scelto di partire dall’inizio: all’interno della prima fase del framework di competenze abbiamo inserito delle attività che rispondono alla necessità di sviluppare autoriflessione, autoconsapevolezza e autoriflessione, competenze chiave per raggiungere un livello superiore di beneficio comune. E qui entra in gioco InVento, con una attività già ampiamente validata a livello nazionale, ora tra quattordicenni spagnoli: “Non ci avevo ancora pensato!”, Questa lezione mi è proprio piaciuta!”, “Ho imparato molto su me stesso”, sono solo alcuni dei rinforzi positivi che abbiamo ricevuto dopo aver svolto l’attività in lingua locale, per arrivare meglio ai loro cuori, motori del cambiamento.

E’ stato accolto con altrettanto entusiasmo, sia da parte degli studenti sia da parte delle insegnanti locali, il format di misurazione di impatto che abbiamo dunque testato e validato insieme a tutti gli altri partner. Una vittoria per tutta la squadra immersa nel flusso di effervescenza collettiva, animata ancora di più dall’interesse mostrato da tutti i professori che abbiamo incontrato in tutte le scuole, di diversi gradi, che ci hanno ospitato. Dall’aula dedicata alle attività di imprenditorialità, alla cura dell’ orto della scuola materna e elementare inserita come materia curriculare nel programma di studio, fino ai progetti culturali e artistici per ritrovare le tradizioni locali. Il comune denominatore? L’ enorme necessità di promuovere progetti ad alto impatto locale per ritrovarsi come società e ritrovare radici e punti di incontro.
Come ben sappiamo la sfida più grande di progetti internazionali è riuscire a trovare un compresso valido tra tutte le diverse culture, usanze, metodi e processi. L’esperienza a Merida ci ha ricordato che volere è potere. Per quanto a volte le differenze tra continenti siano enormi, è possibile creare strumenti e metodi applicabili a diversi contesti con risultati sorprendenti: 18 su 18 studenti in 50 minuti di attività, hanno dichiarato di aver acquisito maggiore consapevolezza e hanno ragionato su un argomento a loro nuovo traendone beneficio per il loro futuro.
Ed è proprio per il futuro che InVento Lab coglie questa occasione per riaffermare la dedizione quotidiana, e soprattutto l’impegno in questo progetto internazionale per costruire attività che promuovano l’imprenditorialità di impatto e aiutino a far crescere futuri imprenditori consapevoli e desiderosi di fare la differenza. Perché questa non è la storia di InVento, ma è la storia, e il futuro, di ognuno di noi.
Articolo di Gaia Urati, Education expert


